Dopo cena, mentre le due sorelle
si misero a riordinare in cucina, io e Mario ci dedicammo alla gara delle
barzellette. Le regole erano: tre barzellette a testa, chi raccontava le più
divertenti come premio si beccava un bel pezzo di dolce e un buon bicchiere di
vino Zibibbo, un vino dolce e liquoroso che a me da alla testa molto più velocemente
di qualsiasi altro vino. La signora Marietta fungeva da giudice e quasi sempre
la gara finiva in parità.
<<Rebekah,
sono quasi le ventidue e trenta, Patty è andata a mettere Cristina a letto, tu
hai finito col vino o prima di uscire devi scolarti tutta la
bottiglia?>>. Ricordo che alzò un sopracciglio proprio come fanno i
personaggi di un cartone <<
Avrei preferito un paio di birre, specie sulla pizza, ma vallo a spiegare a tuo
padre >> le dissi unendo le mani a mo di preghiera mentre il signor
Spanti, indifferente, continuava a riempire i bicchieri…
Patty
entrò in sala da pranzo e, vedendo la bottiglia di vino quasi vuota iniziò a
sbraitare contro il padre. E prima che iniziassero a litigare per colpa del
vino (certo non mia), le spinsi fuori di casa.
Quella
sera non avevo nessuna voglia di uscire, cercai di farmi accompagnare a casa,
finsi un’emicrania da vino, ridendo come una stupida e alitando Zibibbo sul
finestrino della Punto blu. C’ero quasi riuscita, eravamo arrivate sotto casa
mia ma proprio in quel momento a Sonia squillò il cellulare.
Era
Francesco, le chiedeva di andarlo a prendere in centro, non voleva disturbare i
due amici (con cui era andato a vedere l’incontro di box) per farsi
accompagnare a casa perché abitavano dall'altra parte della città. Senza
pensarci due volte, Sonia che era alla guida dell’auto, girò lo sterzo di
scatto (facendomi spiaccicare contro il finestrino) e a tutta velocità (o per
rimanere in teme : a tutta birra) si diresse in centro.
Una volta arrivate, ci fermammo
"Da Pippo" il
nostro (e veramente un po’ di
tutti) bar gelateria preferito. Notai Francesco e i suoi amici seduti a uno dei tavolini all’aperto, fumavano e
ridevano.
Dopo la breve notte di
sesso, chissà perché era diventato un po’ appiccicoso; quando poteva e nessuno
lo osservava, ne approfittava per palparmi il sedere e fare proposte indecenti
che io rifiutavo categoricamente. Dopo quella notte (per colpa dello zibibbo e
di suo padre), si era convinto che tra noi due ci potesse essere un seguito,
tipo “Le mille e una notte di sesso”…
Pensi al diavolo ed ecco che si materializza accanto a te.
Francesco salutò le sorelle dandole un buffetto ciascuno sulle guance, a me riservò un bacio all'angolo della bocca e un sorriso accompagnato da uno sguardo da maniaco serale. Sì, serale non seriale, avete capito bene! Ci indicò con un cenno il tavolo a tre metri di distanza davanti a noi dove era seduto con i due amici e chiese al cameriere (che manco farlo apposta è il suo ex cognato) di seguirci per le ordinazioni. Arrivati al tavolo, mi fece accomodare accanto a lui presentandomi come una delle sue tante ragazze (Che figura
di merda!). Uno dei due, il più anziano lo conoscevo già, mi era stato
presentato in un’altra occasione. L’altro era un collega di lavoro giovane e
carino che ad occhio e croce doveva avere la mia età.
Arrivò il cameriere, Sonia e
Patty ordinarono una brioche gelato con panna, mentre io (che alla fine il mal
di testa mi era venuto realmente) ordinai un tè freddo alla pesca.
Tutti erano intenti a parlare, io
a sorseggiare il mio tè e a cercare di dissociarmi mentalmente dai loro
discorsi. Avevo lo stomaco
in subbuglio (mare mosso ore sei pensai), mi mancavano solo i conati di vomito
per completare la serata. Mai più zibibbo accidenti a me.
A Francesco squillò il cellulare,
dopo mezzo minuto di conversazione telefonica mi guardò e disse: - E’ appena
passato di qui Andrea, quel mio amico di cui ti avevo parlato ricordi? Ci ha
visti e sta parcheggiando la macchina per unirsi a noi. - E proprio nel
momento in cui cercai di far mente locale, si materializzò davanti ai miei
occhi il ragazzo più bello che io ebbi mai visto in vita mia…
Estate 2009 - Commenti al post: Amici mai - 2
Mi indichi qual'è il bar che mi ci vado a sedere anch'io? giusto
per rifarmi gli occhi... :-p
Il nome è inventato.., il racconto è un misto tra invenzione e
realtà. Il ragazzo ESISTE! E ti assicuro che è veramente uno spettacolo da
vedere (e non solo). Comunque, se passi dalle mie parti...
cavoli...ma sempre sul più bello
finisci?...come nei film...ahahahah
kiss
Tesoro, un po' di suspense non
guasta... Non credi? Hihihi
Buona serata cara samotracia, un
bacio.
si si....se non ci fosse la
suspance...
Io non sto nella pelle... :)
Nessun commento:
Posta un commento